Nell’ottobre 2022 è stato riscontrato in un giardino in città a Parma un focolaio di Aleurocanthus spiniferus, insetto aleurodide originario dell’Asia sudorientale, diffuso in Asia tropicale e subtropicale, in Africa e nel Pacifico. In Italia è stato segnalato per la prima volta nel 2008 in Puglia. A seguito dei controlli e monitoraggi territoriali ufficiali eseguiti dagli Ispettori fitosanitari della Regione Emilia-Romagna, nel 2018 è stato rilevato per la prima volta in provincia di Modena.
Per la sua pericolosità e distribuzione A. spiniferus è stato classificato come organismo nocivo da quarantena rilevante per l’Unione Europea; pertanto, qualora si sospetti oppure si riscontri la sua presenza, è obbligatorio darne comunicazione al Settore fitosanitario regionale o ai Consorzi fitosanitari provinciali.
L’insetto è molto polifago, con una spiccata preferenza per le piante del genere Citrus (arancio, mandarino, limone), ma anche per numerose piante ornamentali presenti nel contesto urbano e di giardino privato, come rosa, edera, agazzino, ecc…, nonché piante da frutto.
Sulle piante infestate si sviluppano colonie di stadi giovanili dell’insetto nella pagina inferiore delle foglie, apparentemente sembrano cocciniglie. Gli insetti, pungendo i tessuti vegetali per nutrirsi, producono abbondante melata zuccherina, la quale ricopre le foglie e il resto della pianta, e su cui si sviluppano funghi che portano alla formazione di abbondante fumaggine. L’effetto è un deperimento progressivo della vegetazione.
In seguito a numerosi focolai riscontrati nel territorio regionale, la Regione Emilia-Romagna ha emanato una Determinazione dirigenziale n. 1314 del 25 gennaio 2024 che riporta le “Misure fitosanitarie per il contrasto ed il controllo di Aleurocanthus spiniferus per l’anno 2024 e successivi”.
Mentre nelle aree agricole è stato riscontrato che le normali pratiche eseguite nell’ambito della difesa fitosanitaria aziendale garantiscono l’assenza o l’immediata eradicazione di A. spiniferus, all’interno dei giardini privati è fondamentale intraprendere azioni mirate alla prevenzione della diffusione dell’organismo nocivo: potature delle porzioni di piante maggiormente infestate e trattamenti insetticidi con prodotti registrati.
Fondamentale per evitare la diffusione di questo insetto, il ruolo dei vivaisti che sono obbligati ad effettuare specifici autocontrolli e ad intervenire immediatamente ogniqualvolta sia accertata la presenza dell’insetto mediante estirpo e distruzione delle piante infestate irrimediabilmente compromesse e trattamenti insetticidi con prodotti fitosanitari autorizzati in base alle prescrizioni del Settore fitosanitario.
Nel verde pubblico attualmente non è possibile utilizzare alcun prodotto fitosanitario insetticida (specifiche limitazioni nelle aree frequentate dalla popolazione e gruppi vulnerabili sono stabilite dal Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari). Il Settore fitosanitario della Regione Emilia-Romagna ha recentemente elaborato un progetto di lotta biologica contro tale insetto: l’obiettivo è quello di ottenere un metodo di contenimento completamente naturale e biologico, che possa essere usato dai Comuni, dagli operatori del verde e anche dai privati cittadini. La strategia è basata sull’impiego di un organismo utile, il coccinellide predatore Delphastus catalinae, prodotto e commercializzato dalla biofabbrica italiana Bioplanet (partner del progetto), che viene liberato sulle piante infestate. I lanci prova sono stati effettuati nel mese di giugno 2023 in alcune aree a verde pubblico fortemente infestate dei Comuni di Bologna e di Faenza.
Attualmente, dai monitoraggi in corso nel territorio della nostra provincia, sono stati riscontrati nuovi focolai in Comune di Parma e in Comune di Montechiarugolo.
Di seguito volantino informativo Chi l’ha visto – Aleurocanthus spiniferus
Per approfondimenti vai alla pagina dedicata Aleurocanthus spiniferus — Agricoltura, caccia e pesca (regione.emilia-romagna.it).