Avvizzimento batterico delle solanace

Avvizzimento batterico delle solanace

Ralstonia solanacearum

Nel 2017 sono comparse, per la prima volta in provincia di Parma, infezioni di avvizzimento batterico delle solanacee (Ralstonia solanacearum) in campi di pomodoro da industria in produzione.

Questo patogeno è un batterio che infetta più di 200 specie vegetali, tra cui in particolar modo le solanacee; nei nostri areali può creare notevoli problemi alle coltivazioni di pomodoro e patata. Esso è di originario dei paesi tropicali e sub-tropicali, predilige climi caldi che favoriscono la sua moltiplicazione e diffusione. A causa dei cambiamenti climatici, in particolare delle estati molto calde degli ultimi anni, potrebbe diffondersi facilmente in pianura padana. 

Su larga scala viene trasmesso tramite i tuberi seme di patata infetti, mentre non è dimostrata la presenza nel seme di pomodoro e di altre solanacee. Esso penetra nelle piante di pomodoro tramite le ferite provocate alle radici o al colletto e si moltiplica nei fasci vascolari determinando avvizzimento della pianta i cui tessuti vegetali inizialmente rimangono verdi, successivamente disseccano. L’esito finale è la morte della pianta.

Il batterio si conserva nei residui colturali, nelle acque (di irrigazione e di scolo) e in alcune specie infestanti che possono risultare asintomatiche. Questo costituisce un grave problema, poichè rende difficile contenere la diffusione del patogeno.

A causa dei possibili ingenti danni economici che il patogeno potrebbe causare alle coltivazioni, l’UE ha inserito R. sonalacearum nella lista dei patogeni da quarantena per i quali sono previste misure fitosanitarie per impedirne la diffusione nel territorio europeo, ossia per provvedere all’eradicazione in caso di riscontro di focolai. 

In Italia vige il DM di lotta obbligatoria 30 ottobre 2007 (recepisce la Direttiva 2006/63/CE) che prevede:

  • monitoraggio territoriale obbligatorio da parte dei Servizi Fitosanitari
  • denuncia obbligatoria dei casi sospetti da parte di agricoltori, tecnici, cittadini
  • istituzione di zone focolaio (appezzamenti infetti) e zone demarcate intorno ai focolai (1 Km raggio)
  • misure fitosanitarie in caso di accertamento di un’infezione 

In particolare, negli appezzamenti delle aziende agricole in cui vengono riscontrate piante di pomodoro con sintomi sospetti dell’infezione devono essere raccolti campioni di vegetazione per le analisi di laboratorio. In caso di positività a Ralstonia alle analisi preliminari, per contenere tempestivamente la moltiplicazione e la diffusione del patogeno, viene prescritto il disseccamento nell’appezzamento delle aree con piante sintomatiche. Successivamente, alla conferma definitiva delle analisi (conferma postulati di Koch), si provvede a prescrivere la distruzione di tutta l’unità colturale a pomodoro mediante disseccamento e/o sfibratura e successivo interramento profondo dei residui vegetali mediante aratura, nonché la disinfezione di tutte le attrezzature e i macchinari utilizzati nella coltivazione. Inoltre, negli appezzamenti infetti non si potrà coltivare solanacee per 4 stagioni vegetative consecutive e si dovrà mantenerlo pulito dalle infestanti sensibili, tutto questo al fine di evitare la diffusione del batterio nel territorio.

Il Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna ha predisposto un Piano d’Azione per la gestione di R. solanacearum che viene aggiornato ogni anno. Attualmente vige la Determinazione N. 5809 del 07/04/2020.

La Regione Emilia-Romagna in questi anni si è attivata per trovare i finanziamenti al fine di rimborsare gli agricoltori che subiscono danno, nel frattempo l’OI ha creato un fondo di solidarietà che anticipa i fondi pubblici.

SITUAZIONE ATTUALE A PARMA

Dal 2017, in seguito ai primi ritrovamenti di Ralstonia, il monitoraggio territoriale durante la stagione vegetativa prevede controlli approfonditi nelle aree demarcate (definite ogni anno in funzione dei focolai accertati) di tutti gli appezzamenti a pomodoro da industria, acque di irrigazione e di scolo, piante infestanti nei pressi dei campi infetti e dei canali. Inoltre, vengono effettuati controlli casuali su campi di pomodoro anche nel resto del territorio provinciale, controlli nei vivai alla produzione e controlli nei campi da seme delle ditte sementiere.

I casi riscontrati negli anni sono sempre rimasti confinati nella zona Vicofertile-Fraore-Madregolo (tra i Comuni di Parma e Collecchio), zona molto vocata alla produzione del pomodoro da industria, e un’area limitata nel Comune di Noceto nei pressi di Sanguinaro.

  • 2017: 4 focolai pomodoro
  • 2018: nessun focolaio
  • 2019: 5 focolai pomodoro + 4 focolai acque
  • 2020: 3 focolai pomodoro 

Di fondamentale importanza risulta la tempestività delle segnalazioni da parte degli agricoltori e dei tecnici che controllano gli appezzamenti di pomodoro; si chiede pertanto la massima collaborazione da parte di questi soggetti.

Per approfondimenti:

Scheda tecnica per il riconoscimento di R. solanacearum 

Presentazione “Ralstonia solanacearum: grave problema emergente” Testi_OI_20.11.2017.pdf

Nel 2019, in occasione del Tomato World a Piacenza, si è tenuto un incontro tecnico in cui è stata presentata l’attività di monitoraggio in Emilia-Romagna: link alla presentazione.