CIMICE ASIATICA Halyomorpha halys
Di cosa si tratta?
Halyomorpha halys è una cimice marmorizzata grigio-marrone originaria dell’Asia orientale (Cina, Corea, Giappone, Taiwan). È un insetto altamente polifago, che negli ultimi anni ha causato gravi perdite economiche in numerose filiere produttive. Solo nella nostra regione nel 2020 si sono registrati oltre 120 milioni euro di danno.
Si nutre su un’ampia varietà di specie coltivate e spontanee tra cui: pero, melo, actinidia, pesco, ciliegio, albicocco, nocciolo, vite, fava, pisello, soia, pomodoro, peperone, mais, per citarne alcune di interesse agrario.
Oltre ad essere pericolosa per le piante risulta molto fastidiosa per la popolazione, perché ama svernare nelle case, rifugiandovisi in massa.
Fortunatamente, in provincia di Parma, non essendo diffuse le colture frutticole, le popolazioni non raggiungono le densità che si sono osservate nel modenese. Non sono stati riscontrati danni su pomodoro e altre orticole in pieno campo, mentre si riscontra, al pari delle altre cimici, su soia. Maggiori danni sono riscontrati, invece, negli orti privati soprattutto su pomodoro e peperone.
Sintomatologia
L’attacco di questo insetto determina sui frutti lesioni e necrosi causate dalle punture di alimentazione e, in alcuni casi, ne provoca la cascola precoce. H. halys si nutre infilando il rostro e iniettando la sua saliva all’interno dei frutti, provocando deformazioni e suberificazioni dei tessuti in corrispondenza delle punture che rendono il prodotto non più commercializzabile.
Il controllo e i nuovi mezzi di lotta biologica
Il controllo di H. halys è particolarmente problematico, sia sulle colture agrarie che in ambiente urbano. Diversi insetticidi sono stati registrati negli scorsi anni, ma l’efficacia dei trattamenti rimane scarsa e non è risolutiva. Al fine di ridurre l’impatto ambientale dei prodotti fitosanitari, sono state svolte diverse sperimentazioni con metodi di lotta sia fisici (reti antinsetto), sia biologici.
In particolare, dal 15 giugno 2020 è stato avviato il progetto per l’impiego dell’antagonista naturale Trissolcus japonicus, meglio noto come «vespa samurai». Si tratta di un insetto di origine asiatica, innocuo per l’uomo e per gli animali, comprese le api. T. japonicus si ciba di polline e nettare e non punge, in quanto usa il suo ovopositore soltanto per parassitizzare le uova di cimice asiatica (vedi immagine sottostante).
I rilasci dell’antagonista sono stati eseguiti principalmente in siepi, aree verdi, boschetti, individuati secondo precisi criteri, utilizzando aree naturali poste in ambienti a basso o nullo input chimico. Per ogni intervento di rilascio, sono state liberate 100 femmine di T. japonicus già fecondate e 10 maschi, con l’obiettivo di insediare uniformemente la vespa sul territorio in modo da innescare il processo di riequilibrio ecologico volto a tutelare la nostra frutticoltura.
Anche in provincia di Parma sono stati individuati una decina di siti nelle vicinanze di frutteti nei quali è stato rilasciato l’antagonista della cimice asiatica (vedi mappa sottostante, segnaposto rossi).
Dai primi rilievi eseguiti ad ottobre 2020, in tutta la Regione si è riscontrata un’elevata presenza di parassitoidi nelle ovature raccolte. Si spera quindi di ristabilire rapidamente l’equilibrio naturale tra l’insetto dannoso e i suoi antagonisti anche grazie al proseguimento del progetto nei prossimi anni.
Per approfondimenti:
https://www.arcgis.com/apps/MapJournal/index.html?appid=8ecbb3d16873431b8bb77a778e0fccce
Fonti: