Giallumi della vite: situazione 2013

Immagine copertina Consorzio Fitosanitario di Parma
locandina La difesa dai Giallumi della vite

I Giallumi della vite, pericolose malattie di origine fitoplasmatica, anche quest’anno hanno fatto la loro comparsa negli impianti della provincia di Parma in modo significativo. Mentre il Legno nero è stato riscontrato in forma sporadica in nuovi impianti di collina,la  Flavescenzadorata si conferma stabilmente presente nei vigneti ubicati in pianura fino a lambire la pedecollina della zona DOC dei “Colli di Parma”.

Il monitoraggio eseguito in primavera, nelle zone viticole più rappresentative della provincia, ha evidenziato il ritrovamento delle prime forme giovanili di Scaphoideus titanus, vettore della Flavescenza dorata, a partire dal 16 maggio similmente agli anni precedenti. La maggiore presenza è stata osservata nelle aree vitate più esterne della provincia, al confine con le province di Piacenza e Reggio Emilia, in particolar modo nei Comuni di Busseto e Mezzani inferiore dove il vettore è da anni ampiamente diffuso, mentre nelle altre zone vitate la presenza è modesta.

In virtù dell’andamento stagionale molto piovoso, i sintomi sulla pianta sono comparsi più tardivamente rispetto alla norma: a partire dalla metà di luglio si sono osservate le caratteristiche alterazioni della colorazione del fogliame, rosso vinoso o giallo dorato a seconda del vitigno, la consistenza cartacea e l’accartocciamento a triangolo della lamina fogliare, il portamento ricadente della vegetazione, nonché produzione scarsa a causa del disseccamento parziale o totale dei grappoli. Alcune varietà, come Fortana, Ancellotta, Barbera, Cabernet, Pinot, Chardonnay, si sono dimostrate più sensibili rispetto ad altre, come nel caso dei lambruschi che hanno sintomi meno generalizzati, che interessano solo pochi tralci, ed i grappoli colpiti arrivavano spesso a maturazione. Anche nel 2013 le zone con viti maggiormente sintomatiche sono state quelle a nord della Via Emilia dove la viticoltura non è specializzata e gli impianti sono generalmente di piccole-medie dimensioni o costituiti per lo più da 1 o pochi da filari (alberate). In alcuni casi si riscontrare infezioni anche superiori al 15% di piante colpite. In ambito collinare, nel comprensorio del DOC “Colli di Parma”, non sono state riscontrate infezioni di rilevo.

Sono stati prelevati, come ogni anno, campioni di piante sintomatiche inviati al laboratorio di virologia del SFR di Bologna al fine di verificare  la presenza dei fitoplasmi e caratterizzarne l’agente eziologico (FD o LN). Le analisi molecolari hanno confermato la prevalenza di Flavescenza dorata rispetto a Legno nero che si mantiene poco presente nella nostra provincia.