UN NUOVO INSETTO MINACCIA I NOSTRI GIARDINI

In provincia di Parma è stato riscontrato un nuovo insetto che infesta il bosso divorandone le foglie fino a far sembrare le nostre bordure, siepi e cespugli completamente secchi.
L’insetto, il cui nome latino è Cydalima perspectalis, è un Lepidottero appartenente alla famiglia dei Piralidi giunto in Europa dall’Asia tramite piantine di bosso infestate. In Italia è stato rinvenuto la prima volta nel 2010 in Veneto e da qui si è rapidamente diffuso tramite il commercio di materiale vivaistico fino ad arrivare anche da noi. Gli adulti sono farfalle di medie dimensioni con ali di color chiaro, quasi trasparente, ed una fascia marrone lungo i bordi inferiori; una volta accoppiati, depongono le uova in gruppi di 10-20 per volta nella pagina inferiore delle foglie. Le larve (bruchi) sono di color verde con capo nero e presentano strisce bianche e nere lungo tutto il corpo, a sviluppo completo sono lunghe fino a 4 cm. Esse sono molto voraci e nel giro di pochi giorni mangiano completamente le foglie ed i giovani germogli; si possono rinvenire facilmente all’interno della vegetazione ove creano una sorta di ragnatela di fili sericei.
La piralide del bosso, nei nostri areali, compie 2-3 generazioni all’anno e sverna come larva matura all’interno di un bozzolo tessuto nella vegetazione infestata.
Per quanto riguarda la lotta a questo fitofago ci sono ancora poche informazioni. Ovviamente le larve possono essere asportate manualmente e distrutte, ma in caso di forti infestazioni si rendono necessari trattamenti chimici con insetticidi a base di piretroidi (deltametrina, cipermetrina) o regolatori di crescita (teflubenzuron) registrati per utilizzo su ornamentali. Se le infestazioni sono individuate tempestivamente, quando le larve sono ancora piccole e c’è poca presenza di ragnatela (che crea una barriera meccanica), è possibile utilizzare prodotti a base di Bacillus thuringensis che non sono tossici nei confronti dell’uomo e degli animali. In tal caso è necessario eseguire due trattamenti, a distanza di 5-7 giorni uno dall’altro, per ogni generazione.
Si consiglia di non potare o eliminare le piante attaccate, perché, anche se in apparenza sembrano secche, rigermoglieranno; possiamo aiutarle con concimazioni minerali.
E’ possibile scaricare un opuscolo informativo in PDF: