Produzione piantine per trapianto

Immagine copertina Consorzio Fitosanitario di Parma

PRODUZIONE DI PIANTINE DA TRAPIANTARE: la maggioranza degli orticoltori preferisce ormai acquistare piantine da trapiantare in serra o in pieno campo di solanacee, cucurbitacee, ombrellifere, liliacee, composite e crocifere da aziende vivaistiche “accreditate” dal Servizio Fitosanitario competente per territorio come previsto dal D.M. 14 aprile 1997. Per commercializzare piantine di qualsiasi specie orticola il vivaista deve essere stato accreditato ed in tal modo esso si impegna a rispettare una serie di adempimenti volti ad escludere la diffusione di malattie parassitarie. Il “documento di commercializzazione” che accompagna le piantine garantisce la qualità del materiale vivaistico tutelando in ultima analisi il consumatore finale.

Per produrre piantine con uno sviluppo vegetativo uniforme, della varietà prescelta ed esenti da organismi nocivi e malattie pregiudizievoli della qualità, le aziende vivaistiche devono garantire, all’inizio di un nuovo ciclo colturale, la totale pulizia delle serre rimuovendo i residui colturali del precedente processo produttivo e disinfettando pareti, pavimentazione e bancali con ipoclorito di sodio o con sali quaternari di ammonio.

La disinfezione deve riguardare anche i contenitori alveolari in polistirolo e le cassette adibite al trasporto dei cubetti di torba pressata prima della loro riutilizzazione.

Grande attenzione va posta all’acquisto della semente che deve essere certificata non contaminata da batteri e virus fitopatogeni e possibilmente conciata con un adatto fungicida.

Anche il substrato di coltivazione deve essere sterilizzato con vapore acqueo o fumigato con metam sodio e costituito da una mescolanza di torba bionda e nera miscelate in diverse proporzioni in funzione del periodo stagionale del loro utilizzo: 40% di torba bionda e 60% di nera nel periodo invernale, 20-30% di torba bionda e 70-80% di nera nel periodo estivo.

Per garantire un equilibrato sviluppo delle piantine, dato che i contenitori alveolari sono di ridotte dimensioni ed il substrato di coltura perde velocemente gran parte degli elementi nutritivi a seguito del dilavamento operato dell’acqua irrigua, bisogna iniziare la concimazione alla emissione della prima foglia vera al fine di conservare la funzionalità dei cotiledoni fino all’epoca del trapianto.

Anche l’irrigazione va gestita nel modo migliore perché nei mesi invernali il consumo di acqua per traspirazione è contenuto e quindi bisogna evitare di creare condizioni di asfissia radicale che provoca uno sviluppo stentato delle piantine, ingiallimento delle foglioline e sviluppo di microrganismi agenti di marciumi delle radici e del colletto. Per prevenire infezioni di Pythium e Phytophthora o di Rhizoctonia e Sclerotiniaaggiungere all’acqua irrigua rispettivamente propamocarb o tolclofos-metile.

Redatto dalla Provincia di Parma – Az. Agr. Sper. Stuard – con la collaborazione di: Associazioni dei Produttori, Ist. di Climatologia Univ. di Parma, ARPA e SPAA di Parma. Coordinamento a cura del Consorzio Fitosanitario Provinciale.