LIMITAZIONI D’USO DEI PRODOTTI FITOSANITARI A BASE DI GLIFOSATE
Il glifosate è un erbicida totale utilizzato in agricoltura, soprattutto per la pulizia dei letti di semina, e in aree extra-agricole per combattere tutte le tipologie di infestanti.
Nel 2015, in seguito all’affermazione da parte di IARC (Centro Internazionale di Ricerca sul Cancro) che il glifosate è genotossico (che danneggia il DNA), EFSA ha effettuato un’attenta valutazione del rischio relativa a questa molecola. Gli studi hanno permesso alla Commissione europea di mantenere tale molecola nell’allegato I della Direttiva 91/414/CEE (fino al 2022), ossia di mantenere l’autorizzazione ad essere utilizzata negli Stati membri, imponendo però limitazioni d’uso (Reg. UE 1313/2016).
Di conseguenza, il Ministero della Salute italiano ha emanato il DM 9 agosto 2016 che sostanzialmente prevede:
- revoca dell’impiego nelle aree frequentate dalla popolazione o dai gruppi vulnerabili quali: parchi, giardini, campi sportivi e aree ricreative, cortili e aree verdi all’interno di plessi scolastici, aree gioco per bambini e aree adiacenti alle strutture sanitarie;
- revoca dell’impiego in pre-raccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura;
- divieto, ai fini della protezione delle acque sotterranee, dell’uso non agricolo su: suoli contenenti una percentuale di sabbia superiore all’80%; aree vulnerabili e zone di rispetto;
- revoca dell’autorizzazione all’immissione in commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate ed il coformulante ammina di sego polietossilata.