SOS Cimice Asiatica

Immagine copertina Consorzio Fitosanitario di Parma

SOS Cimice Asiatica: la situazione e i consigli utili alla cittadinanza

La cimice asiatica è l’insetto che nel Nord Italia quest’anno ha già provocato 350 milioni di danni soprattutto su pere, pesche e nettarine, e che la Regione Emilia-Romagna sta combattendo con misure straordinarie. A partire da un primo stanziamento di 250 mila euro per le aziende colpite per e poi attraverso un impegno serrato per l’approvazione di piani straordinari nazionali ed europei a salvaguardia degli agricoltori e del loro lavoro.

L’Assessorato regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, per informare la cittadinanza sul problema in corso legato ai danni alle produzioni e al ritrovamento di numeri elevati di cimici asiatiche nelle residenze, ha messo a disposizione un video (https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/gallery/video/cimice-asiatica-risponde-lesperto) e un depliant.

Quest’anno, anche in provincia di Parma, si è notato un aumento delle popolazioni di cimice asiatica. I tecnici del Consorzio Fitosanitario di Parma stanno effettuando il monitoraggio dell’insetto già da alcuni anni, sia per quanto riguarda la diffusione (ormai è presente in tutto il territorio), sia per la dannosità (danni più consistenti si sono registrati a partire dal 2018). Sono state posizionate trappole a feromone nei pressi di due frutteti per verificare la presenza di adulti e/o forme giovanili. Le infestazioni risultano essere partite nel complesso un po’ più in ritardo rispetto al normale a causa dell’andamento climatico anomalo e sfavorevole di maggio, ma poi la situazione è peggiorata velocemente. Quest’anno infatti è stato un anno particolarmente favorevole allo sviluppo della cimice asiatica per le temperature raggiunte a partire da giugno. Inizialmente, si sono osservati danni dovuti agli adulti usciti dallo svernamento; successivamente, in alcuni casi si sono riscontrate infestazioni significative e danni importanti in frutteti aziendali soprattutto su pesche, pere e mele, tanto da dover effettuare più interventi insetticidi mirati. Negli orti la cimice ha causato danni sui frutti di varie specie in particolare pomodoro, peperoni e melanzane. La cimice predilige anche semi e frutti oleosi, per tanto si trova facilmente nelle coltivazioni di soia e negli oliveti. Tendenzialmente gli adulti si spostano da una specie all’altra nel corso dell’anno a mano a mano che i vari frutti maturano. In città si trova facilmente anche tra i semi di alcune piante ornamentali quali frassino, ailanto, acero. In autunno la cimice va a cercare ripari in cui svernare: case, siepi e boschetti. Un consiglio per l’hobbista è quello di posizionare dei contenitori di cartone con un’apertura e con all’interno altra carta o cartone vicino a questi luoghi in modo che le cimici entrino, dopodiché, a migrazione terminata, possono essere distrutte. Questo riduce il numero di adulti che passeranno l’inverno in loco e quindi i danni di fine primavera/inizio estate. Attualmente la difesa contro tale cimice è improntata soprattutto sull’utilizzo di prodotti fitosanitari appositamente registrati, oppure sull’uso di reti antinsetto. Le trappole non riescono ad effettuare la cattura di massa, ma vengono utilizzate soprattutto per il monitoraggio. La lotta biologica è possibile attualmente con insetti parassitoidi “nostrani” con una efficacia medio-bassa, la lotta biologica con parassitoidi “stranieri”, introdotti dai paesi di origine della cimice, deve essere ancora autorizzata dai Ministeri competenti.