STOLBUR DEL POMODORO IN EMILIA ROMAGNA
Risultati di uno studio triennale
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Maria Grazia Tommasini
Premessa
Dal 2005 in diverse località emiliane, soprattutto nelle province di Parma e Piacenza, si sono riscontrati preoccupanti danni alle coltivazioni di pomodoro causati da una malattia di origine fitoplasmatica nota in letteratura come Virescenza ipertrofica del pomodoro o “Stolbur”. I campioni di pomodoro sintomatici, analizzati nei primi anni dal Laboratorio di Virologia del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna e dall’Istituto di Entomologia e Patologia vegetale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza, confermavano che l’agente eziologico era il fitoplasma dello Stolbur (Testi et al., 2007).
Fino ad allora nelle coltivazioni di pomodoro da industria dell’areale settentrionale si trovavano, sporadicamente, singole piante con sintomi ascrivibili alla fitoplasmosi, mentre la malattia era più diffusa e conosciuta negli areali meridionali. Negli anni successivi, data la sua potenziale pericolosità ed in considerazione del fatto che Stolbur è riportato nella lista di allerta (A2) degli organismi fitopatogeni da quarantena da parte dell’EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization), i Consorzi Fitosanitari Provinciali di Parma e Piacenza hanno avviato monitoraggi e investigazioni per valutare la distribuzione e l’intensità della malattia nei rispettivi territori, con prelievi di piante di pomodoro sintomatiche e di erbe infestanti per la caratterizzazione molecolare del fitoplasma analizzate dal CRA-PAV Centro di Ricerca per la Patologia Vegetale di Roma (Mazzoni et al.,2008).
Progetto
A partire dal 1° settembre 2009 è iniziato il progetto “Studi sulla fitoplasmosi dello Stolbur sul pomodoro da industria in Emilia-Romagna”, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna (L.R. 28/98) e coordinato dal CRPV, avente lo scopo di approfondire le conoscenze sulle particolarità eziologiche dell’avversità fitoplasmatica e sui vari fattori che contribuiscono a delinearne l’epidemiologia.
Il progetto aveva i seguenti obiettivi:
1) studiare l’areale di diffusione e l’incidenza della malattia nel territorio regionale;
2) identificare il fitoplasma dello Stolbur, attraverso la determinazione degli isolati e la loro caratterizzazione genetica;
3) approfondire i rapporti tra fitoplasmi – infestanti – vettori;
4) ricercare gli insetti vettori coinvolti nell’espansione della malattia e le piante in grado di fungere da serbatoio d’inoculo del patogeno, nonché da ospiti dell’insetto vettore.
Sono state infine provate strategie di intervento con insetticidi chimici e valutate possibili tecniche agronomiche in grado di prevenire o contenere la diffusione del patogeno, al fine di garantire produttività e redditività al settore pomodoricolo nell’ambito di un sistema ecocompatibile di agricoltura integrata.
I risultati ottenuti, illustrati nelle pagine seguenti, sono stati presentati nel convegno “Stolbur del pomodoro in Emilia-Romagna: risultati di uno studio triennale” nell’ambito della manifestazione Tomato World – Piacenza, 23 novembre 2012.
In allegato la pubblicazione completa: