Di cosa si tratta?
Il TSWV (Tomato spotted wilt virus) è un tospovirus agente causale della bronzatura del pomodoro e avvizzimento maculato del pomodoro. Oltre al pomodoro può colpire e numerose altre specie orticole e floricole (più di 300). Tra le orticole di maggiore interesse ritroviamo peperone, melanzana, lattuga ecc.; mentre tra le floricole infetta crisantemo, ciclamino, dalia, calla, gladiolo ecc.
La malattia ha origine in paesi a clima temperato-tropicale come: Sud dell’Africa, Sud America, estremo Oriente, Australia e Nuova Zelanda. In UE è presente dal 1987 e in Italia è ormai diffuso nella maggior parte delle regioni, sia in colture in serra sia in pieno campo; anche in provincia di Parma si osservano sporadicamente alcuni casi in pieno campo su pomodoro da industria (probabilmente derivanti da piantine che si sono infettate in vivaio).
Sintomatologia e trasmissione
I sintomi sono molto vari e diversificati e possono facilmente essere confusi con quelli provocati da funghi, batteri o da fitotossicità. Normalmente si presentano come:
- nanismo
- avvizzimento e clorosi della cima
- anulature e/o punteggiature clorotiche o necrotiche sulle foglie o bronzature
- necrosi lungo il picciolo, il fusto e le infiorescenze
- anulature concentriche e maculature con alterazioni cromatiche e/o necrotiche sulla bacca
- deformazioni e decolorazioni dei petali
La trasmissione avviene sia attraverso tripidi (soprattutto Frankliniella occidentalis e Thrips tabaci) sia mediante materiale di propagazione infetto (bulbi, tuberi), mentre non è certa la trasmissione per seme o per mezzo di strumenti da lavoro.
Per quanto riguarda il ruolo dei tripidi, il virus viene acquisito solamente allo stato larvale e viene mantenuto nei diversi stadi di sviluppo (modalità di trasmissione di tipo persistente), ma non è trasmesso alla generazione successiva. Gli adulti sono i principali responsabili della diffusione del virus, poiché le larve vivono quasi esclusivamente sulle foglie dove sono nate. Gli adulti, invece, possono spostarsi facilmente da pianta a pianta, saltando o volando e tramite correnti d’aria; inoltre, possono essere involontariamente trasportati dagli operatori all’interno delle serre.
Misure di contenimento e regolamentazione
La lotta alla diffusione si focalizza principalmente sul contenimento dei tripidi, agendo tempestivamente con trattamenti insetticidi. Per questo risulta fondamentale il monitoraggio con trappole cromotropiche adesive di colore bianco-azzurro, per poter intervenire quando la popolazione dell’insetto è ancora a livelli contenuti.
Nei vivai che producono piantine orticole ospititi per l’uso professionale (da noi principalmente pomodoro da industria) è fondamentale mantenere separate fisicamente le produzioni orticole da quelle floricole (serre diverse e dotate di reti antinsetto) in modo da evitare il passaggio dei tripidi da un ambiente all’altro.
In pieno campo è fondamentale mantenere la coltura libera da infestanti, oltre che dai tripidi, poiché potenziali serbatoi dell’infezione. Inoltre, è consigliato distruggere le piante che presentano sintomi e quelle adiacenti anche se apparentemente sane.
TSWV è considerato organismo nocivo regolamentato non da quarantena dal Regolamento di esecuzione UE 2019/2072, con soglia di tolleranza pari allo 0%, su piantine orticole di pomodoro, peperone, melanzana e lattuga e su piantine ornamentali di begonia, crisantemo, gerbera, geranio, peperoncini e Impatiens Nuova Guinea; pertanto, tutti i vivaisti sono tenuti al monitoraggio dei tripidi e ad un controllo visivo delle loro produzioni, ad effettuare analisi di laboratorio in caso di sintomi sospetti e, in caso di riscontro, a distruggere le piante infette.
Per approfondimenti:
Fonti: