Organismo nocivo da quarantena prioritario per l’Unione Europea (Reg. UE 2019/1702), inserito nella allert list A2 di EPPO.

Di cosa si tratta?
Xylella fastidiosa è un batterio associato a diverse malattie delle piante, in grado di causare gravi danni economici sia alle specie agrarie, che alle ornamentali. È noto a livello mondiale come agente causale del deperimento della vite (malattia di Pierce) e dal 2013 in Puglia è stato isolato da campioni di olivo con sintomi di disseccamento rapido.
Attualmente, in Italia, il patogeno è stato rinvenuto sia in Puglia su olivo, mandorlo, ciliegio e varie specie ornamentali, sia in Toscana (monte Argentario) su alcune specie ornamentali tipiche della flora mediterranea.
Secondo recenti stime, X. Fastidiosa in UE sarebbe in grado di causare perdite economiche pari a 5.5 bilioni di euro; colpendo più del 70% della produzione olivicola, l’11% degli agrumeti, il 13% dei mandorleti e 1-2 % delle viti; mettendo in pericolo quasi 300.000 posti di lavoro a livello comunitario.
Al mondo sono segnalate quattro subspecie di X. Fastidiosa (pauca, multiplex, fastidiosa, sandyi). Le indagini compiute sui batteri isolati in Italia e in Francia hanno evidenziato delle differenze sostanziali: il batterio trovato in Puglia è considerato una nuova variante genetica della subspecie pauca, mentre gli isolati identificati in Toscana e in Francia sono risultati appartenere alla sottospecie multiplex.
Il batterio, una volta entrato nella pianta, colonizza i vasi xilematici dell’ospite, causando sintomi di diversa gravità a seconda della specie colpita. I sintomi sono riconducibili all’occlusione dei vasi xilematici dovuta alla moltiplicazione del batterio. Inizialmente, questo determina disseccamenti parziali del lembo fogliare a partire dal margine, successivamente, il disseccamento totale di rami interessando porzioni più o meno estese della chioma fino alla morte dell’intera pianta. Al taglio dei rami o delle branche sono visibili imbrunimenti dei tessuti legnosi.

Piante ospiti e insetti vettori
Il batterio è in grado di colpire numerose specie vegetali e l’elenco delle piante ospiti è in continua evoluzione. Nel sito della Commissione europea è pubblicata la banca dati aggiornata delle piante risultate sensibili a X. Fastidiosa nel territorio dell’Unione (Database of host plants found to be susceptible to Xylella fastidiosa in the Union territory). La maggior parte delle specie colpite, però, non presentano sintomi visibili, ma fungono da fonte di inoculo per ulteriori infezioni da parte del patogeno.
La trasmissione avviene ad opera di insetti vettori molto diffusi (Cicadellidi e Cercopidi in particolare), in grado di visitare numerose piante spontanee e coltivate. I vettori acquisiscono il batterio succhiando la linfa dalle piante infette e lo trasmettono alle piante sane. In Italia i principali vettori sono insetti appartenenti al genere Philaenus ed in particolare P. spumarius (chiamata volgarmente sputacchina).
Sulle lunghe distanze, la diffusione di X. Fastidiosa può avvenire attraverso il commercio di piante che provengono da Paesi dove il batterio è presente.

Figura: Ciclo di vita di Philaenus spumarius in Puglia. Gli adulti sviluppatesi dalla schiusa delle uova (insetti verdi) acquisiscono Xylella fastidiosa cibandosi di piante ospiti infette (alberi rossi or erbe gialle). Gli insetti vettori infetti possono trasmettere il batterio a piante ospiti sane (verde), che di conseguenza diventeranno infette. La trasmissione del batterio non avviene attraverso le uova del vettore. Le ninfe, invece, possono fungere da vettore per il batterio, ma perdono l’infettività durante le mute. (Graphic designed and developed by Infoxylella®, revised by D. Bosco, V. Cavalieri and E. Dongiovanni – Photographs by A. Coti and V. Cavalieri)
In Emilia-Romagna è attivo uno specifico piano di monitoraggio regionale sulle specie vegetali maggiormente a rischio.
Il monitoraggio del territorio è obbligatorio per legge. Gli Ispettori fitosanitari, ogni anno, conducono i controlli su diverse specie vegetali sia da frutto, come olivo (Olea spp.), vite (Vitis spp.), drupacee (Prunus sp.), sia ornamentali e forestali. I sopralluoghi avvengono in vivai, fondamentale per evitare la commercializzazione di materiale infetto, aziende agricole, parchi e giardini, aree boschive. Fortunatamente, ad oggi, tutti i controlli visivi e i campioni raccolti e analizzati per la ricerca di X. fastidiosa e dei possibili insetti vettori hanno avuto esito negativo. In provincia di Parma nel 2020 sono stati eseguiti 28 monitoraggi in vivai e aree verdi, e 43 ispezioni in frutteti, oliveti e vigneti. (La gestione del rischio in Emilia-Romagna)
Riferimenti normativi
In tutto il territorio nazionale sono in vigore le misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di Xylella fastidiosa. Tali norme sono contenute nella recente normativa europea in vigore dal 14 agosto 2020 (Commission Implementing Regulation (EU) 2020/1201; https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:32020R1201), elaborata dall’European Food Safety Authority (EFSA) sulla base delle nuove evidenze scientifiche e dell’esperienza accumulata negli scorsi anni nelle zone focolaio.
Per approfondimenti:
https://efsa.maps.arcgis.com/apps/MapJournal/index.html?appid=6c7b4fbcbc5f422f95c39eb81a472c6a
Video:
Fonti:
https://gd.eppo.int/taxon/XYLEFA/datasheet
https://www.eppo.int/ACTIVITIES/plant_quarantine/shortnotes_qps/shortnotes_xylella
https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/sp.efsa.2019.EN-1667